Alex Urso

Past continuous

Past Continuous nasce nel 2021, dal confronto tra Alex Urso e la fondazione Magna Żmien – archivio storico dedicato alla raccolta di materiale audiovisivo relativo alla comunità maltese. Obiettivo del progetto (curato nella sua versione originale da Margerita Pulé e già presentato presso il St. James Cavalier Centre for Creativity di La Valletta) era rendere il patrimonio iconografico della fondazione più accessibile al pubblico, soprattutto a quello più giovane, trasformando le immagini d’epoca della collezione in elementi vividi e interattivi. 

A partire da questi presupposti, Urso ha realizzato numerose opere tra diorami, video, installazioni e collage interattivi. I lavori presentati a Fiumefreddo Photo Festival sono parte di questa operazione “archeologica” e iconografica.

Allestita negli spazi dell’Ex Caserma, la mostra (che presenta anche opere inedite) è un viaggio nella memoria privata della comunità di Malta. Una memoria, tuttavia, che supera i confini geografici per farsi racconto collettivo, adatto ad accogliere e a riflettere i ricordi di ognuno di noi.

A catturare l’attenzione sono soprattutto le fotografie a parete, appartenenti alla storia di Malta e risalenti alla seconda metà del Novecento. In ognuna di esse le figure umane sono state sottratte in maniera digitale. Le silhouette dei protagonisti rimangono nelle foto come presenze “fantasma”, che ricompaiono agli occhi del pubblico grazie all’uso della realtà aumentata: ponendo il proprio dispositivo di fronte all’immagine, donne, uomini e bambini si “materializzano” nella composizione, tornando in vita grazie alle nuove tecnologie. Un effetto che invita a riflettere sul dialogo tra passato e presente, e sul valore della tecnologia nella trasmissione della memoria collettiva.

Bio

Alex Urso è un artista multidisciplinare. Nato nel 1987, si è diplomato in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. I suoi interessi sono trasversali, così come le tecniche impiegate nei suoi progetti. Per diversi anni la sua produzione è stata caratterizzata dalla creazione di diorami: teatrini all’interno dei quali privato e universale convivono, offrendo all’osservatore un ruolo partecipativo. Negli ultimi anni si è tuttavia accostato a linguaggi differenti: dalla scultura al collage digitale, dalla performance all’impiego della realtà aumentata. Qualunque sia il mezzo di espressione che sceglie, alla base del suo lavoro c’è sempre il bisogno di raccontare storie. Come artista ha esposto presso Casa Testori (Milano), Fondazione Brugnatelli (Milano), Spazju Kreattiv (Valletta), Magacin Cultural Center (Belgrado), Istituto Italiano di Cultura di Cracovia, Spazio Meme (Carpi), Monopol Gallery (Varsavia), Estorick Collection of Modern Italian Art (Londra), Entropia Gallery (Breslavia), Palazzo Malipiero (Venezia). Dal 2012 al 2019 ha vissuto a Varsavia, portando avanti la sua ricerca artistica e occupandosi di curatela. Tra le istituzioni con cui ha collaborato come curatore in questi anni: Zachęta – National Gallery of Art di Varsavia, Istituto Italiano di Cultura di Varsavia, Padiglione Polacco-16.Mostra Internazionale di Architettura Biennale di Venezia, Fondazione Benetton, Adam Mickiewicz Institute. Nel 2017 è stato co-curatore della Biennale de La Biche (definita dal The Guardian “la più piccola biennale d’arte al mondo”, ospitata su un’isola deserta del Pacifico). Dal 2014 è nel team di redazione di Artibune. Dal 2018 è redattore per la pagina web di Sky Arte.

alexurso.com

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